da Dott. Angelo Vella | Apr 14, 2023 | Dolore cervicale
In molti si chiedono: il dolore cervicale e il mal di stomaco o i problemi digestivi sono collegati? In merito risponde il dott. Vella, uno dei massimi esperti nel trattamento della cervicalgia.
Il dolore cervicale non è quasi mai una problematica a sé stante: molto spesso entra il relazione con altre parti del corpo, come lo stomaco, causando ulteriori disturbi e fastidi. Infatti, più del 60% degli individui che soffrono di dolore cervicale è affetto anche da disturbi digestivi, come mal di stomaco, difficoltà a digerire, reflusso, bruciori o gonfiori.
In merito, il Dottor Angelo Vella, uno dei massimi esperti nel trattamento della cervicalgia, ha voluto concentrarsi sulla relazione tra il dolore cervicale e l’insorgenza di problemi dello stomaco, assolutamente da non sottovalutare. “Il tratto cervicale ha un forte legame con i fastidi dello stomaco, tra loro esiste una forte relazione. Ci sono casi in cui i disturbi digestivi possono portare problemi cervicali e casi in cui succede esattamente il contrario, con i primi che sono provocati dagli altri”, ha spiegato il Dott. Vella.
Facciamo maggiore chiarezza su questa questione tanto dibattuta.
Mal di stomaco, fastidi digestivi e dolore cervicale: ecco come sono correlati
Il primo caso da analizzare è quello inerente i problemi allo stomaco, alla digestione, che possono incidere sui dolori cervicali. Questo accade, con molta probabilità, a causa del Nervo Vago, un nervo che parte dalla base del cranio per poi arrivare a tutti gli organi. La funzione principale del Nervo Vago è quella di informare il cervello dello stato in cui si trovano gli organi, in particolare quelli digestivi: se questi si trovano in uno stato di irritazione, il Nervo Vago si irriterà a sua volta.
Considerato lo stretto rapporto che esiste con le vertebre cervicali, un’irritazione del nervo citato, causata da un disturbo digestivo, può rendere più sensibile l’area cervicale, con la possibilità di creare una vera e propria cervicalgia! In questo caso, un cambio di alimentazione può diminuire lo stato di irritazione dello stomaco con il conseguente miglioramento dei dolori cervicali.
Analizzando un altro caso ancora, invece, è il tratto cervicale che tende ad influire sulle noie che riguardano la digestione. In questo caso, però, sono due i fattori che incidono su questo processo: in primis sempre il Nervo Vago, che quindi funziona in entrambi i sensi; e una tensione muscolare generale, presente anche in muscoli connessi allo stomaco, come il diaframma.
Ancora, uno stato di tensione muscolare generalizzata può generare una sensazione di pesantezza o gonfiore. Uno dei muscoli che soffre particolarmente la tensione nervosa è il diaframma, principale muscolo respiratorio che ha un rapporto importante con lo stomaco: un diaframma contratto e teso influirà in modo negativo sullo stomaco.
Come migliorare i disturbi cervicali e digestivi
Migliorare entrambi i disturbi significherà, contemporaneamente, diminuire lo stato di infiammazione cervicale, ridurre la tensione muscolare generale e provare a migliorare le proprie abitudini alimentari. Diminuire lo stato di infiammazione cervicale significa ridurre l’irritazione, e tutti i suoi sintomi annessi, e dare uno stimolo positivo al Nervo Vago, nel caso in cui il sintomo avvertito sia quello della nausea. Tutto questo è possibile grazie ad esercizi mirati.
Ridurre la tensione muscolare generale significa partire dal diaframma, muscolo importante per la respirazione: questa è la base da cui partire! Un’operazione di respirazione e di rilassamento per i muscoli che possano apportare miglioramenti e benefici per il corpo.
Migliorare le proprie abitudini alimentari vuol dire migliorare la digestione, e permette di capire se il cibo è connesso in qualche modo con i dolori muscolari. Il consiglio è quello di rispettare i ritmi fisiologici dell’organismo, e seguire uno schema alimentare che abbia un basso carico potenzialmente infiammatorio limitando l’ingestione di glutine e lattosio.
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da Dott. Angelo Vella | Mar 21, 2023 | Dolore cervicale
Il dolore e l’infiammazione cervicale colpiscono sempre più individui nel nostro Paese: non tutti sanno, però, che uno dei sintomi correlati è proprio la vista offuscata. Scopriamo insieme il perchè.
La cervicale infiammata o cervicalgia è un problema che affligge sempre più individui che, spesso, neanche si accorgono che i sintomi ravvisati dipendono proprio da questa infiammazione. Questa affezione colpisce in pari modo gli individui senza distinzione di sesso, di età o di professione (ne soffrono sia studenti che lavoratori!).
Tra i sintomi più comuni è possibile avvertire la rigidità del collo e delle spalle, mal di testa, vertigini e spesso anche la vista offuscata. Nel dettaglio, quest’ultimo sintomo è quello che spesso più spaventa chi ne soffre perchè raramente lo collega direttamente ad una simile infiammazione. Scopriamo di più in merito a questo argomento!
Vista offuscata e dolore cervicale: analizziamo il sintomo nello specifico
Come, ormai, ben sappiamo, la cervicalgia è un’infiammazione che provoca un generale e costante dolore nella zona cervicale che a volte può coinvolgere anche i nervi. Tale dolore, infatti, è molto simile a quello provocato dal torcicollo e causa rigidità nell’area e una certa limitazione nei movimenti.
Quando il dolore cervicale coinvolge le strutture cerebrali e i muscoli, potrebbe risentirne anche il sistema visivo. Questo perchè i muscoli sub-occipitali che collegano le prime vertebre cervicali, hanno la funzione di trasmettere al cervello informazioni su velocità e direzione dei movimenti. A questo punto, i problemi alle articolazioni cervicali possono determinare una trasmissione di informazioni imprecise al sistema visivo causando fenomeni quali vertigini e perdita del senso di posizione.
Non è raro, inoltre, che l’infiammazione provochi anche una cefalea muscolo-tensiva e che coinvolga anche i fasci nervosi: da qui il famoso “appannamento della vista” e ipersensibilità degli occhi alla luce.
Come è possibile rimediare?
Qualora, dunque, aveste accertato che i dusturbi alla vista siano provocati dalla cervicalgia è indispensabile recarsi da un fisioterapista. Questa figura professionale, infatti, dopo un’attenta valutazione individuerà il modo di migliorare in primis lo stato della colonna vertebrale e della coordinazione muscolare.
Il fisioterapista, infatti, opererà in primo luogo per ridurre la contrattura muscolare e alleggerire il dolore nell’area e, successivamente, per rimuovere tutte le cause e gli atteggiamenti scorretti che hanno portato all’infiammazione.
da Dott. Angelo Vella | Mar 1, 2023 | Dolore cervicale
Molto spesso capita di sentire nelle orecchie continui e fastidiosi ronzii: potrebbe trattarsi dell’acufene cervicale! Scopriamo insieme quali sono le cause di questo fenomeno e quali possono essere, invece, i possibili rimedi.
Quasi quotidianamente si sente parlare di acufene, un fenomeno che causa continui e fastidiosi “ronzii” nelle orecchie e che, spesso, è proprio legato alla presenza di una cervicalgia. In questo caso, infatti, si parla proprio di acufene cervicale, un fenomeno molto frequente e di recente analizzato da diversi Istituti di ricerca.
Secondo i ricercatori, infatti, ci sono una serie di fattori che incidono sull’insorgenza di questo disagio uditivo e che determinano o meno la probabilità della sua comparsa. Gli esperti del settore, dunque, hanno evidenziato la correlazione di questi fastidiosi fenomeni uditivi e i problemi legati alla presenza di dolore cervicale.
Acufene cervicale: le possibili cause e i rimedi
Come ben sappiamo, il tratto cervicale è uno dei più delicati e sensibili del nostro corpo. La cervicalgia, più comunemente conosciuto come “dolore cervicale”, infatti, è una condizione che coinvolge quell’area e che può essere originata da numerosissimi fattori. Alcuni traumi nella zona, inoltre, possono anche causare l’insorgere di acufene cervicale, provocato dal cambiamento della pressione dei fluidi all’interno dell’orecchio.
Per questo motivo, prima di agire cercando di rimuovere il fenomeno in sé, bisognerà operare sulle cause che ne hanno determinato l’insorgenza. Anche in questo caso, dunque, la risoluzione può essere accentrata tutta nella fisioterapia. Questo problema, infatti, può essere risolto con delle specifiche e localizzate manipolazioni o con l’esecuzione di una ginnastica riabilitativa.
Un trattamento efficace, dunque, potrebbe essere l’effettuazione di massaggi o trazioni che riescano ad agire direttamente sul dolore localizzato e donare un rapido sollievo!
da Dott. Angelo Vella | Feb 22, 2023 | Dolore cervicale
La terapia del calore può essere un rimedio utile per il dolore cervicale, soprattutto quando questa zona è particolarmente infiammata e dolente: i benefici sono numerosi e da non sottovalutare assolutamente. Eccone alcuni.
Le cause del dolore cervicale sono numerossime: dalle contratture muscolari all’assunzione di una postura scorretta, senza tralasciare altri fattori come la malocclusione dentale, lo stress e i prolungati sforzi fisici. Per questo motivo, scoprire la causa scatenante spesso è l’unica chiave per una risoluzione efficace e permanente, nonchè per delineare il giusto percorso terapeutico.
Un approccio utile e praticabile a casa anche nel corso di un ciclo di trattamenti fisioterapici è la cosiddetta “terapia del calore” o termoterapia. Questo rimedio antichissimo, infatti, non è assolutamente un invenzione moderna: veniva già utilizzato dagli Antichi Egizi, dai Greci e dai Romani con metodi che ancora oggi ci risultano familiari.
I suoi effetti, dunque, risultano essere utilissimi anche nel caso in cui il disagio ravvisato dal paziente sia scaturito dal dolore cervicale. Ecco in che modo e quali sono i suoi reali benefici.
Terapia del calore: come sfruttarla per alleviare il dolore cervicale
La termoterapia, comunemente chiamata terapia del calore è un trattamento molto utile per alleviare numerosi dolori muscolari. Appartengono a questa categoria i famosi bagni termali, ma anche alcune terapie strumentali praticate all’interno dei centri di fisioterapia come, ad esempio, la radarterapia. Questo particolare approccio terapeutico, infatti, sottopone il paziente a numerose onde elettromagnetiche che generano calore sulla zona interessata.
Lo scopo principale è quello di alleviare il dolore cervicale da contrattura muscolare scatenando il meccanismo della vasodilatazione. Di conseguenza sarà stimolata la vascolarizzazione del muscolo con un maggiore afflusso di sangue nella zona. Esso porterà con sé numerose sostanze nutrienti che aiuteranno il corpo ad eliminare le tossine accumulate a causa dell’infiammazione.
Le fibre muscolari irrigidite si rilasseranno e il dolore allenterà notevolmente la sua morsa: un vero e proprio aiuto per chi soffre di questa condizione dolorosa e spesso invalidante.
Fasce autoriscaldanti: uno strumento alla portata di tutti
In commercio ci sono numerose fasce autoriscaldanti che permettono l’applicazione del calore e della terapia del calore sulla zona interessata da dolore. Questo approccio è consigliato dagli specialisti del settore unicamente qualora il dolore cervicale fosse scatenato da contratture muscolari e\o infiammazione.
Si tratta, nello specifico, di particolari fasce adesive che, se applicate sulla zona dolente inizieranno a rilasciare calore e a decongestionare l’area nella quale sono applicate. Ovviamente, il consiglio generale è sempre quello di parlarne prima con il proprio medico curante o con il proprio fisioterapista, specie nel caso in cui si sia già cominciato un percorso di trattamento personalizzato per la cura del proprio dolore cervicale.
da Dott. Angelo Vella | Feb 17, 2023 | Dolore cervicale
Il dolore cervicale colpisce un numero sempre maggiore di persone e intorno ad esso aleggiano numerosi falsi miti: sfatiamone tre!
Chi nella vita non ha mai sofferto di dolore cervicale! Esso è un problema sempre più diffuso tra la popolazione e colpisce addirittura ben 6 individui su 10 senza distinzione di sesso, età e condizioni di salute generali!
Proprio a causa di questa grande diffusione del dolore cervicale, intorno ad esso si sono venuti a creare numerosi falsi miti riguardanti la sua origine e la sua cura. Scopriamone qualcuno e sfatiamo le credenze popolari: non ci crederai mai!
I falsi miti del dolore cervicale: in pochi li conoscono
Intorno al dolore cervicale aleggiano numerosi falsi miti e credenze popolari che la designano come una condizione o, spesso, addirittura una “malattia” perpetua, dalla quale non si può guarire o per cui non si può trovare sollievo. In molti, infatti, credono che solo con potenti farmaci e antidolorifici si possa intervenire e alleviare il dolore.
Nulla di più falso! Il dolore cervicale, infatti, non è per sempre! Qualora il paziente non presenti accertate patologie a carico della colonna vertebrale è sufficiente la fisioterapia per guarire del tutto.
Un altro tra i miti più diffusi riguarda il famoso “cambio di stagione”: in molti credono che esso possa incidere negativamente sulla condizione a carico della cervicale. Tutto ciò è completamente errato! Se fosse così tutto il nostro organismo ne risentirebbe e non solo il dolore cervicale.
Infine, in quanti credono che uscire di casa con i capelli bagnati provochi infiammazione alla cervicale? Sbagliatissimo! A meno che la temperatura esterna non sia particolarmente rigida, una persona che gode di buona salute e non è particolarmente stressato può anche evitare di asciugarsi i capelli prima di uscire.
Cosa può fare il fisioterapista? I trucchi del mestiere
Per alleviare il dolore cervicale avvertito dal paziente, il fisioterapista può muoversi in vari modi. Le cause della cervicalgia, infatti, sono innumerevoli: dagli scompensi o i problemi posturali legati a cattive abitudini, agli stili di vita errati, fino alla pratica scorretta di alcuni sport.
Tutte queste condizioni comportano una serie di contratture muscolari e conseguente dolore. Sarà il fisioterapista, dunque, a capire il problema all’origine del dolore e ad intervenire efficacemente su questo.
da admin | Dic 1, 2022 | Dolore cervicale
Negli ultimi anni sono stati tantissimi i pazienti che mi hanno chiesto “Come deve dormire chi soffre di cervicale?”. Il dolore cervicale, infatti, spesso può essere invalidante e compromettere il normale svolgimento delle attività quotidiane. Spesso, inoltre, chi ne soffre avverte problemi con il sonno e con l’addormentamento.
Quando il dolore in quella zona è più acuto che mai, infatti, si fa molta difficoltà a “trovare la giusta posizione” a letto e a rilassarsi fino a raggiungere un sonno ristoratore. Tra i sintomi più frequenti, in casi come questi, troviamo le vertigini, il dolore acuto e il formicolio fino alle braccia e alle mani.
Chi vive questa condizione, dunque, noterà che è davvero difficile addormentarsi e che, quando ci si riesce, al mattino ci si sente sempre stanchi e indolenziti, come se non si avesse dormito affatto.
LA MIGLIORE POSIZIONE PER DORMIRE
Quando si soffre di cervicalgia, soprattutto nelle fasi acute, dormire è davvero difficile. Non si trova mai la giusta posizione e, spesso, si passano le notti in bianco con conseguente sensazione di stanchezza e di affaticamento al mattino.
In casi come questi può giovare molto dormire su di un fianco o in posizione supina, ossia a pancia in su. Chi sceglie quest’ultima posizione, inoltre, può arrotolare un cuscino sottile che darà aiuto al sostentamento della fisiologica curva del collo. Un cuscino piatto, inoltre, aiuterà a sostenere la testa.
Un’altra posizione molto diffusa per l’addormentamento ma completamente scorretta se si soffre di dolore cervicale è quella a “pancia in giù”. Dormendo proni la zona cervicale è ruotata totalmente da una parte; il cuscino, inoltre, provoca un’estensione che sommata alla rotazione crea tensione.