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Come ti siedi al pc? Cinque consigli che terranno lontano il mal di schiena!

Come ti siedi al pc? Cinque consigli che terranno lontano il mal di schiena!

Lavori tante ore al pc e hai sempre mal di schiena? Segui questi cinque consigli che allontaneranno ogni dolore e ti aiuteranno a mantenere una postura corretta alla scrivania. 

Al giorno d’oggi trascorriamo sempre più ore davanti allo schermo del pc: per lavoro, per studiare o anche per semplice svago. Addirittura, si stima che tale abitudine sia diretta conseguenza della pandemia e delle modifiche alle nostre abitudini e ai nostri comportamenti. Dal 2020 in poi, infatti, sono aumentate a dismisura le riunioni online e le modalità di lavoro in smartworking, così come per lo studio.

Più tempo passiamo davanti allo schermo e più aumentano i sintomi avvertiti: peggiora il mal di schiena e compaiono le infiammazioni alla cervicale. In tal modo, l‘assunzione di una cattiva postura davanti alla scrivania ci fa sentire sempre peggio e più perdura questo scorretto atteggiamento posturale, più peggiora il dolore che avvertiamo.

Ti sei mai chiesto come ci si siede correttamente al pc e cosa si può fare per “alleggerire” il carico sulla schiena? Scopri questi 5 indispensabili consigli che terranno il dolore lontano! Ecco come fare!

Il modo corretto per sedersi al pc, 5 consigli per allontanare il mal di schiena

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Le lunghe ore passate in ufficio alla scrivania o a casa davanti al pc possono comportare l’insorgenza di frequenti e dolorosi mal di schiena o di infiammazioni al tratto cervicale. Negli ultimi anni, infatti, sono vertiginosamente aumentate le ore trascorse al pc e, in generale, online. Ciò ha portato all’insorgere di numerose problematiche che prima si riscontravano molto di rado.

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Tali problematiche hanno uguale incidenza sia negli adulti che svolgono un lavoro di ufficio che nei giovani e, in particolar modo, negli adolescenti che impiegano tante ore al computer per studiare o per dedicarsi al gaming. Il mal di schiena che insorge in questi casi, tipico di una postura scorretta, è spesso localizzato nella zona lombare e centrale. Frequenti, inoltre, sono anche i disturbi a carico della zona cervicale, contratture muscolari, mal di testa, infiammazioni e irrigidimenti. 

Modificando il proprio atteggiamento alla scrivania e al pc, dunque, si può prevenire l’insorgenza e l’acutizzazione di tali fenomeni dolorosi. Ecco i 5 consigli del Dottor Vella che allontaneranno il mal di schiena e ti faranno sentire più leggero! Scopriamo insieme quali sono.

Cerca di mantenere la schiena dritta al pc

L’origine del mal di schiena, molto spesso, è data da una cattiva postura assunta alla scrivania e davanti al pc. Quando trascorriamo ore allo schermo, infatti, tendiamo ad assumere una postura ricurva in avanti: tutto ciò è completamente sbagliato se pensiamo che questa scorretta abitudine pesa sul nostro benessere!

Prova a non incurvarti per vedere lo schermo più da vicino e non assumere posizioni troppo rigide o innaturali. Tieni testa e collo rivolti in avanti e lascia che la colonna vertebrale mantenga la sua curva fisiologica. L’utilizzo di una sedia ergonomica o di un supporto per il pc, ad esempio, possono aiutarti molto in tal senso.

Attento alla posizione degli avambracci

Quando sei seduto al pc cerca di tenere la tastiera all’altezza dei gomiti e gli avambracci appoggiati sul bordo del tavolo. I polsi devono essere dritti. In questo modo eviterai eccessive contratture muscolari e l’insorgere di problematiche quali il tunnel carpale e la tendinite. 

Il trucco, in questo caso, è nella posizione della tastiera o dell’intero dispositivo qualora non avessi a disposizione un computer fisso.

Regola l’altezza della seduta

L’altezza della seduta, in casi del genere, è davvero di fondamentale importanza. Prima di iniziare a lavorare regola la sedia che utilizzi in modo da avere le cosce parallele al suolo. Piega le ginocchia ad angolo retto ed assicurati che esse siano alla stessa altezza dei fianchi o leggermente più in basso.

Attenzione a non alzarla troppo: a volte può sembrare più comodo, ma in questo modo l’eccessiva distanza dal pavimento può portare all’assunzione di posture scorrette.

Tieni il mouse vicino a te

In molti pensano che lavorare con l’ausilio del touchpad installato sui dispositivi portatili sia più immediato e comodo: in realtà è dannoso! Chi trascorre tante ore al pc ha bisogno del supporto di un mouse per evitare l’insorgenza di fastidiosi dolori. Importante, ovviamente, è anche la posizione stessa del mouse.

Posiziona il mouse vicino al corpo e tieni il polso rilassato, il braccio leggermente di lato rispetto al busto e le mani di poco sotto ai gomiti: in tal senso, l’utilizzo di un buon tappetino permette al polso di stare dritto evitando flessioni. 

Utilizza la scrivania!

Molto spesso vedo persone lavorare al pc seduti sul divano o sulla sedia poggiando il dispositivo sulle gambe. Questa postura è totalmente scorretta in quanto prevede un’eccessiva flessione in avanti e un’eccessiva tensione a carico della schiena, delle spalle e del tratto cervicale. Questa cattiva abitudine, infatti, è alla base del dolore!

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Distorsione alla caviglia: cosa fare? Impariamo a conoscerla meglio

Distorsione alla caviglia: cosa fare? Impariamo a conoscerla meglio

Quante volte ti sarà capitato di fare sport e, a causa di un movimento scorretto, di procurarti una distorsione alla caviglia? Impariamo a conoscerla meglio per capire cosa fare. 

distorsione caviglia

La distorsione alla caviglia non è altro che una momentanea ed incompleta perdita dei rapporti articolari fra due capi ossei e, in particolare, di quelli tra tibia e perone e il primo osso del piede, l’astragalo. Infatti, tecnicamente, essa si definisce “Distorsione Tibio Tarsica”. 

Secondo le più recenti statistiche, si stima che in Italia ci siano ogni anno almeno 5000 traumi distorsivi a carico di questa articolazione: tale trauma si verifica in particolar modo tra coloro che praticano regolarmente un’attività sportiva. Nel dettaglio, è più frequente che essa colpisca un giocatore di pallavolo, di basket e di calcio piuttosto che chi pratica atletica leggera.

La motivazione di questa frequenza è da ricercare proprio nell’anatomia dell’articolazione stessa: su di essa grava l’intero peso corporeo! Altri fattori che possono predisporre sono le calzature non idonee al tipo di attività praticata, ma anche la presenza di terreni altamente irregolari. 

Distorsione alla caviglia: è importante conoscere i sintomi

Una distorsione alla caviglia può capitare davvero a chiunque e in qualsiasi momento sia della deambulazione che della corsa. Per questo motivo, infatti, è importante imparare a riconoscerne i sintomi per poter correre subito ai rimedi. Senza dubbio, infatti, il primo sintomo è il dolore acuto che, in base alla gravità, può irradiarsi al piede o al calcagno.

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Altro sintomo importante è il gonfiore che avvolge la parte interessata sia nel lato interno che in quello esterno: l’edema sarà visibile dopo poco tempo. La zona sarà anche interessata da un livido con ematoma che può essere lieve ma anche interessare tutta l’area colpita. Il dolore comporterà anche una limitazione funzionale nei movimenti dell’articolazione.

Come può intervenire la fisioterapia

La prima cosa da fare in caso di sospetta distorsione della caviglia è togliere il carico e fermarsi, soprattutto se questo trauma avviene durante l’attività sportiva. La seconda cosa da fare è l’applicazione del ghiaccio tamponando la parte per non più di 20 minuti. Il primo intervento da effettuare in caso di distorsione è in fase acuta: in questo caso è importante la riduzione del dolore, del gonfiore e l’abbandono delle stampelle qualora presenti.

In tale fase si può intervenire per ripristinare lo stato dei tessuti attraverso il linfodrenaggio e le terapie strumentali. Successivamente alla fase acuta si punterà ad obbiettivi quali: il recupero del movimento, della forza, della coordinazione e dell’equilibrio.

Artrosi, la prevenzione è importante: ecco qualche segreto per la salute

Artrosi, la prevenzione è importante: ecco qualche segreto per la salute

L’artrosi è una malattia cronica che presenta un decorso lento e invalidante: per questo motivo la sua prevenzione è di fondamentale importanza. Impariamo qualche segreto che sarà davvero utile per la nostra salute: ecco cosa bisogna fare!

L’artrosi è una malattia cronica che comporta lesioni ossee irreversibili con un decorso molto lento quanto invalidante. Il dolore ad essa correlato, in alcuni casi può essere intermittente con fasi acute e piuttosto sofferenti alternate ad altre fasi di generale benessere. Tutto ciò, ovviamente, dipende anche dallo stadio della patologia e dall’articolazione colpita.

Data la cronicità del caso, poco si può fare dopo la diagnosi e ogni trattamento, in linea di massima, prevede la conservazione delle proprie funzioni e il trattamento del dolore. Molto, invece, si può fare circa la prevenzione. Prevenire la comparsa dell’artrosi, infatti, è possibile e bastano dei piccoli accorgimenti da adottare nel corso della vita.

Ecco qualche segreto per la salute che ti aiuterà a prevenire e ad allontanare la comparsa dell’artrosi: impariamo ad adottarli ogni giorno!

Artrosi, prevenzione e attività fisica

artrosi prevenzione

Come ben sappiamo, anche la prevenzione dell’artrosi di gioca sulla limitazione dei fattori di rischio: in tal senso, in linea di massima occorrerà controllare il proprio peso corporeo, cedere poco ai vizi e fare molta attenzione ai carichi eccessivi. Per quanto riguarda il peso, infatti, è importantissimo evitare il sovrappeso e condurre uno stile di vita sano con un’alimentazione bilanciata e ricca di vitamine e minerali preziosissimi.

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Una dieta ricca di antiossidanti, equilibrata, povera di alcol e di alimenti di origine animale aiuterà molto a mantenere le proprie articolazioni in un buono stato di salute. L’alimentazione, dunque, dovrà essere preferibilmente orientata all’assunzione di agenti antiossidanti e ricca di Omega3, vitamine, sali minerali, ed acqua. Da non dimenticare, infine, anche l’azione benefica della frutta secca. 

Altro cardine della prevenzione, senza dubbio, è l’attività fisica da svolgere in maniera più o meno cauta a seconda del proprio stato di salute. Fare sport è importantissimo per prevenire la comparsa dell’artrosi. Addirittura, qualora essa si fosse già presentata, un cauto stretching e qualche esercizio per il recupero della mobilità articolare possono giovare molto sulla propria condizione e sulla percezione del dolore.

Tra tutti gli sport quello da praticare in questo caso è il nuoto: le attività in acqua, in generale, rendono i movimenti più naturali e sottopongono le articolazioni ad uno stress meno grave.

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Postura a scuola: come insegnare ai bambini a stare seduti correttamente

Postura a scuola: come insegnare ai bambini a stare seduti correttamente

Quello della postura a scuola è un argomento abbastanza dibattuto e sempre al centro dell’attenzione: in questo modo puoi insegnare ai bambini a stare seduti correttamente al banco. Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito. 

Quante volte ti è capitato di entrare in una classe e vedere i bambini seduti al banco tutti storti? E’ tipico dei bambini non stare dritti e muoversi in continuazione o assumere posture completamente errate avvicinandosi troppo al quaderno o non tenendo la schiena dritta. Questo problema, in realtà, non è raro ma è riscontrabile nella maggior parte degli alunni delle nostre scuole. 

In tal senso, molto si può fare per aiutare i bambini ad “imparare a stare dritti”: in questo caso, tali consigli saranno importanti anche per i docenti che insegneranno ai piccoli come si sta seduti e ogni quanto è importante alzarsi. Scopriamo insieme come fare per avere una schiena sana e dritta fin da piccoli.

La migliore postura a scuola: il segreto che tutti i bambini dovrebbero conoscere

bambini postura scuola

Non si è mai troppo giovani per cadere nelle scorrette abitudini, soprattutto posturali. I bambini, in particolar modo, sono particolarmente soggetti all’assunzione di portamenti scorretti e cattivi atteggiamenti con il rischio di sviluppare patologie più gravi con il passare degli anni. Questi disturbi posturali, qualora riconosciuti tempestivamente, possono essere corretti in poco tempo evitando che si aggravino. 

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Nel dettaglio, la fascia d’età da tenere in considerazione è quella che va dai 10 ai 16 anni: i ragazzini di questa età, infatti, sono più vulnerabili in quanto in pieno sviluppo e più soggetti a scoliosi, ipercifosi e lombalgie. Tale rischio può essere attenuato operando una vera e propria “educazione al banco”, da operare a scuola, luogo nel quale gli studenti passano la maggior parte del loro tempo.

Per evitare dolori alla colonna, dunque, il consiglio migliore è quello di tenere i piedi ben poggiati a terra e la colonna aderente allo schienale della sedia con i gomiti ben poggiati sul tavolo. Ancora, i bambini non dovrebbero stare seduti tutte e 5 le ore al banco, immobili e senza alzarsi. Servirebbe, infatti, una pausa in piedi di pochi minuti una volta all’ora al cambio dell’insegnante o, perlomeno, qualche volta al giorno.

I consigli del Dott. Vella

Ciò che è indispensabile e che non tutti capiscono è l’importanza di una corretta igiene posturale: tali buone abitudini devono essere insegnate ai bambini fin dall’età prescolare. Bisogna stare seduti dritti e in modo corretto, ma non solo a scuola: anche mentre si gioca ai videogiochi, nelle attività extrascolastiche e nei momenti di gioco. 

In generale, è bene iniziare fin da piccoli con la pratica di uno sport: il movimento aiuta il corpo a crescere correttamente e in salute. Inoltre, è anche utile muoversi durante il giorno e non stare sempre seduti. Le buone abitudini cominciano fin da piccoli!

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Correre fa bene: ecco i quattro benefici maggiori di questo sport

Correre fa bene: ecco i quattro benefici maggiori di questo sport

Correre è uno sport benefico per la salute e può apportare notevoli benefici al nostro corpo: scopriamo insieme quali sono i quattro principali e perchè dovrebbero praticarlo in molti. Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito. 

Perchè dovrei iniziare a correre?“. Questa è la domanda principale che si pone chiunque si stia approcciando per la prima volta a questa pratica. Che sia running vero e proprio o una corsetta serale per tenersi in forma, in molti sono pieni di dubbi e incertezze prima di iniziare a praticarla. La realtà che non tutti conoscono, però, è collegata agli innumerevoli benefici che andare a correre comporta, sia per la nostra salute fisica che mentale.

L’intero corpo rinvigorisce e ringiovanisce facendo attività fisica e, tra tutte, la corsa è una delle migliori. A chiunque venga consigliato di intraprendere un percorso sportivo di tale genere sarà, almeno una volta, venuto in mente: “Perchè proprio la corsa e per quale motivo fa bene?“. Ecco quali sono i quattro maggiori benefici di questo sport e per quale motivo è consigliato.

Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito!

Correre è il migliore tra gli sport: ecco i 4 benefici per il tuo corpo

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Da sempre, gli studi dimostrano che lo sport, e tra tutte le pratiche la corsa, rappresenta un vero e proprio toccasana per la salute. L’attività fisica, infatti, qualora praticata con disciplina, attenzione e regolarità, contribuisce al benessere e alla conservazione del sistema muscoloscheletrico, nonchè alla prevenzione delle varie malattie cardiovascolari, del colesterolo e aiuta a ridurre anche il rischio di sviluppare patologie quali il diabete. 

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In generale, è proprio l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, a raccomandare agli adulti almeno 150 minuti alla settimana di attività fisica ad alta intensità: la migliore tra queste è rappresentata proprio dalla corsa! Dunque, una volta accertate con il proprio medico la compatibilità delle proprie condizioni di salute con questa pratica, non ci sono più scuse che tengano.

Ecco i 4 principali motivi per cui andare a correre regolarmente apporta benefici al tuo corpo e al tuo spirito! Scopriamo insieme di cosa si tratta e come sfruttarli al meglio.

Fa bene al sistema muscoloscheletrico

Andare a correre, senza dubbio, fortifica muscoli e articolazioni nonchè riduce il rischio che si sviluppino particolari patologie a carico del sistema muscoloscheletrico. La corsa, dunque, rafforza lo scheletro e impedisce la comparsa di disturbi quali, ad esempio, l’osteoporosi. Ovviamente, affinchè ciò sia possibile, è necessario che vi sia un certo equilibrio nella pratica.

Bisogna, infatti, trovare il giusto equilibrio tra quantità e intensità: questo è il segreto per evitare di farsi male e per sfruttare tale pratica al meglio. Allenatevi, dunque, ma prestate comunque attenzione all’eccesso. 

Il cuore ne gioverà

Uno studio pubblicato nel novembre 2019 sul British Journal of Sports Medicine ha analizzato le abitudini e le condizioni di salute di più di 200.000 partecipanti e ha tratto delle conclusioni importantissime. Tra tutti i soggetti presi a campione, infatti, coloro che praticavano regolarmente la corsa presentavano il 30% di probabilità in meno di decesso per cause cardiovascolari. 

Nel dettaglio, costoro andavano a correre anche per meno di 50 minuti al giorno e, ovviamente, previo ok di uno specialista che ne avesse valutato le generali condizioni di salute fisica e del cuore. 

Andare a correre ha benefici per la mente: migliora l’umore

Le endorfine sono delle sostanze all’interno del nostro corpo che vengono prodotte dal cervello quando sottoponiamo il nostro fisico a degli sforzi prolungati. Esse hanno il principale scopo di farci avvertire meno la fatica, ma esercitano anche un certo effetto analgesico ed eccitante. Per questo motivo, dopo i primi momenti di fatica, subentrerà la fase divertente e piacevole dell’andare a correre. 

Le endorfine creano dipendenza e ci regalano una bellissima sensazione di benessere mentale e, soprattutto, emotivo. 

Beneficio bonus: la corsa è uno sport economico!

Uno degli aspetti più interessanti della corsa, oltre a quelli per la salute già descritti, è proprio la sua praticità e immediatezza. Esso non richiede l’acquisto di particolari attrezzature o un abbonamento presso una struttura. Chiunque può andare a correre in aree predisposte nella propria città: non sono pochi, inoltre, coloro che abitando in campagna preferiscano praticarla nella natura.

Bastano solo un paio di buone scarpe da running, e una mezz’oretta di libertà per immergervi nel vostro allenamento ristoratore!

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Gambe accavallate: attenzione a non sottovalutare mai i rischi per la salute

Gambe accavallate: attenzione a non sottovalutare mai i rischi per la salute

Uno dei vizi più diffusi e dannosi è quello di sedersi con le gambe accavallate: questa cattiva abitudine può costituire un vero problema per la salute! Ecco perchè non dovresti assumere questa postura.

Il gesto delle gambe accavallate è davvero naturale e in molti, quando ci sediamo, assumiamo questa postura senza pensarci troppo. Un comportamento diventato celebre anche a causa di diversi film come, ad esempio, Basic Instinct. Tuttavia, non tutti siamo al corrente di quali sono i rischi che tale postura comporta per il nostro corpo e per la nostra salute.

Molto spesso, infatti, per quanto possiamo controllare la mimica del nostro corpo e la gestualità in generale, molto spesso i piedi e le gambe sfuggono dal nostro controllo e senza accorgercene ci ritroviamo con le gambe accavallate. Facciamo molta attenzione, però, perchè tale postura è davvero dannosa per noi stessi e per la nostra salute e il nostro benessere.

Scopriamo quali sono i pericoli connessi e qualche suggerimento extra per imparare a non assumere più tale atteggiamento.

I rischi di accavallare le gambe: ecco quali pericoli corre la nostra salute

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Accavallare o incrociare le gambe è un gesto spesso inconsueto e che in tanti facciamo inconsapevolmente. Tale comportamento è stato a lungo studiato anche dagli antropologi. In alcune culture dell’Asia, ad esempio, tale gesto è considerato irrispettoso. Secondo alcuni studi, ancora, stringere le gambe accavallate è un gesto che richiama l’auto-protezione: più sono serrate più è forte la sensazione di pericolo che si avverte.

Ad ogni modo, di qualunque origine sia e in qualsiasi modo venga esso considerato, la comunità scientifica è d’accordo circa la sua dannosità. In primis, infatti, i rischi connessi riguardano la salute della schiena e delle ginocchia. Esse, infatti, tenendo questa postura potrebbero essere più frequentemente interessati da disturbi e dolori anche acuti.

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Chi accavalla le gambe non mantiene una postura corretta e provoca stress e tensione alla colonna vertebrale inferiore e posteriore. Tenendo tale postura, infatti, il ginocchio superiore premerà contro il ginocchio inferiore, il bacino sarà ruotato e contratto mentre la parte bassa della schiena sarà esposta ad un maggiore rischio di indolenzimento. Lo stesso livello di rischio riguarderà anche il pavimento pelvico. 

Ancora, tenendo tale cattiva abitudine anche mentre ci sediamo sul divano, ci ritroveremo per molto tempo con il bacino più in basso rispetto alle gambe. Questa posizione non fa di certo bene in quanto non favorisce la fisiologica curvatura della colonna vertebrale: ciò rappresenta un problema soprattutto per coloro che soffrono di ernia al disco. 

Consigli extra per chi vuole abbandonare le cattive abitudini!

Non è raro che chi svolge un lavoro di ufficio non resista e incroci involontariamente le gambe dietro la scrivania. Questa posizione, però, mantenuta per tutto l’orario lavorativo mette davvero a rischio la propria salute. Perdere le cattive abitudini, però, è davvero facile e basta ascoltare questo semplice consiglio!

Prova ad utilizzare un poggiapiedi sotto la scrivania che ti aiuti a tenere le gambe distese: questo piccolo consiglio ti aiuterà a non provare più dolore! Se proprio non resisti e vuoi accavallare le gambe, cerca di farlo solo per pochi istanti.

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Gli effetti del fumo sul sistema muscoloscheletrico: le conseguenze da non sottovalutare

Gli effetti del fumo sul sistema muscoloscheletrico: le conseguenze da non sottovalutare

Il fumo è uno dei vizi del nostro secolo e i suoi effetti sono dannosi per tutto il corpo: ecco quali sono le conseguenze a carico del sistema muscoloscheletrico da non sottovalutare. 

Tra tutti, il fumo è uno dei peggiori nemici della nostra salute: le conseguenze di questo vizio, dopo anni, sono percepibili il tutto il corpo e molte di esse, addirittura, sono silenti e non subito riconducibili a questa cattiva abitudine. Il fumo, infatti, è uno dei peggiori nemici silenti che tutti sottovalutano pensando che, purtroppo, le conseguenze non siano ravvisabili nell’immediato.

Nel 2018, un importante studio diede, poi, vita ad una “sistematic review” nella quale sono stati individuati tutti gli effetti del fumo sull’apparato muscoloscheletrico. Uno degli aspetti più interessanti sottolineati fu la mancanza di una dose sotto la quale le conseguenze siano nulle. E’ evidente, infatti, quanto più una persona fumi e più andrà incontro a conseguenze nefaste.

Scopriamo quali sono le conseguenze da non sottovalutare e quali sintomi siano maggiormente riconducibili a questo vizio. Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito.

Il fumo e gli effetti sul sistema muscoloscheletrico: attenzione alle conseguenze

Il fumo del tabacco produce oltre 7000 composti chimici dannosi che vengono assimilati dal corpo sia in via diretta attraverso la “sigaretta”, sia in via indiretta quando questa viene consumata da un terzo lì vicino. Dunque, per questa ragione sia i fumatori che i non fumatori sono esposti a conseguenze a carico del sistema muscoloscheletrico da non sottovalutare. 

Il sistema muscoloscheletrico è uno dei più grandi sistemi del corpo umano: esso è composto da ossa, articolazioni, muscoli, cartilagini, tendini, legamenti e altri tessuti connettivi. Il corretto funzionamento di tutte queste componenti, dunque, è fondamentale per lo svolgimento di tutte le attività quotidiane e per il mantenimento di una buona qualità della vita.

Diversi studi hanno sottolineato, ad esempio, una stretta relazione tra gli effetti del fumo di tabacco e la comparsa di artrite reumatoide, parodontite e fratture dell’anca. Questo, nel dettaglio, ha evidenziato quanto, a qualsiasi età, il fumo peggiori notevolmente il livello di minerali depositati nelle ossa: ciò incide particolarmente nelle donne in post-menopausa aumentando il rischio di frattura ossea.

I fumatori, inoltre, hanno muscoli più deboli rispetto ai non fumatori: essi presentano una massa muscolare inferiore e cartilagini che vanno incontro ad una più precoce degenerazione. Tale rischio coinvolge anche i tendini e i legamenti: nel dettaglio, in questi casi, è maggiore anche il tempo di recupero post-intervento.

La cervicalgia nei fumatori: un rischio maggiore

Negli ultimi anni, gli stessi studi hanno anche evidenziato un’incidenza maggiore del dolore e dell’infiammazione cervicale nei tabagisti. Sia il fumo attivo che quello passivo, infatti, secondo i ricercatori sembrerebbe essere connesso ad un aumentato rischio di infiammazione del distretto cervicale per lo stress ossidativo cervicale causato dalle sostanze in esso presenti.

Il consiglio principale, in questo caso, è quello di smettere di fumare. Abbandonare la sigaretta, infatti, è un’abitudine sana e un dovere sia nei confronti di noi stessi e della nostra salute, che in quelli dei nostri cari e di coloro che ci circondano.

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Mal di stomaco e dolore cervicale: c’è una correlazione? La risposta del Dott. Vella

Mal di stomaco e dolore cervicale: c’è una correlazione? La risposta del Dott. Vella

In molti si chiedono: il dolore cervicale e il mal di stomaco o i problemi digestivi sono collegati? In merito risponde il dott. Vella, uno dei massimi esperti nel trattamento della cervicalgia. 

Il dolore cervicale non è quasi mai una problematica a sé stante: molto spesso entra il relazione con altre parti del corpo, come lo stomaco, causando ulteriori disturbi e fastidi. Infatti, più del 60% degli individui che soffrono di dolore cervicale è affetto anche da disturbi digestivi, come mal di stomaco, difficoltà a digerire, reflusso, bruciori o gonfiori.

In merito, il Dottor Angelo Vella, uno dei massimi esperti nel trattamento della cervicalgia,  ha voluto concentrarsi sulla relazione tra il dolore cervicale e l’insorgenza di problemi dello stomaco, assolutamente da non sottovalutare. “Il tratto cervicale ha un forte legame con i fastidi dello stomaco, tra loro esiste una forte relazione. Ci sono casi in cui i disturbi digestivi possono portare problemi cervicali e casi in cui succede esattamente il contrario, con i primi che sono provocati dagli altri”, ha spiegato il Dott. Vella.

Facciamo maggiore chiarezza su questa questione tanto dibattuta.

Mal di stomaco, fastidi digestivi e dolore cervicale: ecco come sono correlati

Il primo caso da analizzare è quello inerente i problemi allo stomaco, alla digestione, che possono incidere sui dolori cervicali. Questo accade, con molta probabilità, a causa del Nervo Vago, un nervo che parte dalla base del cranio per poi arrivare a tutti gli organi. La funzione principale del Nervo Vago è quella di informare il cervello dello stato in cui si trovano gli organi, in particolare quelli digestivi: se questi si trovano in uno stato di irritazione, il Nervo Vago si irriterà a sua volta.

Considerato lo stretto rapporto che esiste con le vertebre cervicali, un’irritazione del nervo citato, causata da un disturbo digestivo, può rendere più sensibile l’area cervicale, con la possibilità di creare una vera e propria cervicalgia! In questo caso, un cambio di alimentazione può diminuire lo stato di irritazione dello stomaco con il conseguente miglioramento dei dolori cervicali.

Analizzando un altro caso ancora, invece, è il tratto cervicale che tende ad influire sulle noie che riguardano la digestione. In questo caso, però, sono due i fattori che incidono su questo processo: in primis sempre il Nervo Vago, che quindi funziona in entrambi i sensi; e una tensione muscolare generale, presente anche in muscoli connessi allo stomaco, come il diaframma.

Ancora, uno stato di tensione muscolare generalizzata può generare una sensazione di pesantezza o gonfiore. Uno dei muscoli che soffre particolarmente la tensione nervosa è il diaframma, principale muscolo respiratorio che ha un rapporto importante con lo stomaco: un diaframma contratto e teso influirà in modo negativo sullo stomaco.

Come migliorare i disturbi cervicali e digestivi

Migliorare entrambi i disturbi significherà, contemporaneamente, diminuire lo stato di infiammazione cervicale, ridurre la tensione muscolare generale e provare a migliorare le proprie abitudini alimentari. Diminuire lo stato di infiammazione cervicale significa ridurre l’irritazione, e tutti i suoi sintomi annessi, e dare uno stimolo positivo al Nervo Vago, nel caso in cui il sintomo avvertito sia quello della nausea. Tutto questo è possibile grazie ad esercizi mirati.

Ridurre la tensione muscolare generale significa partire dal diaframma, muscolo importante per la respirazione: questa è la base da cui partire! Un’operazione di respirazione e di rilassamento per i muscoli che possano apportare miglioramenti e benefici per il corpo.

Migliorare le proprie abitudini alimentari vuol dire migliorare la digestione, e permette di capire se il cibo è connesso in qualche modo con i dolori muscolari. Il consiglio è quello di rispettare i ritmi fisiologici dell’organismo, e seguire uno schema alimentare che abbia un basso carico potenzialmente infiammatorio limitando l’ingestione di glutine e lattosio.

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Colpo della strega: di cosa si tratta? Ecco la causa e i possibili rimedi

Colpo della strega: di cosa si tratta? Ecco la causa e i possibili rimedi

Il colpo della strega è uno dei problemi alla schiena più dolorosi in assoluto: chiunque ne sia stato colpito può ben dirlo! Ecco quali sono le cause alla sua base e i possibili rimedi per alleviare il dolore.

In una giornata qualunque, a seguito di un movimento brusco o improvviso la tua schiena ad un tratto si blocca e inizia a far davvero molto male: è proprio il colpo della strega! Questa condizione improvvisa e incredibilmente dolorosa lascia spesso la sensazione che sia passato qualcuno e che, con la bacchetta, abbia immobilizzato la tua schiena nel dolore.

L’individuo che ne soffre, infatti, molto spesso percepisce una sorta di blocco e si ritrova impossibilitato a mantenere la posizione eretta, tra allucinanti dolori e un’incredibile sofferenza. Addirittura, non è raro che chi ne sia colpito sia costretto a muoversi chinandosi in avanti e di lato! Se vi è capitato almeno una volta nella vita non abbiate paura, tale sindrome è piuttosto comune e prevenirla è possibile! 

Scopriamo quali sono le cause principali del colpo della strega, quali i possibili rimedi e come, invece, poterlo prevenire in modo che possa accadere con minore probabilità. Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito!

Colpo della strega: perchè accade e come prevenirlo

Il colpo della strega non c’entra assolutamente nulla con l’azione di una terribile fattucchiera! Piuttosto esso è il termine “comune” per indicare la comparsa improvvisa di una lombalgia acuta. Essa, in linea generale, è la diretta conseguenza di un movimento scorretto causato dal sollevamento improprio e improvviso di un peso eccessivo. 

Tale condizione, infatti, è tipica di coloro che svolgono lavori faticosi e usuranti o di coloro che si impegnano in lavori domestici troppo pesanti. Il tipo di dolore che si prova è intenso, lancinante e insopportabile. Esso si sviluppa nella parte bassa della schiena e si propaga anche nella zona alta delle gambe e dei glutei. Nei casi più intensi, addirittura, esso può essere associato anche ad un senso di contrattura e di pesantezza dell’arto. 

Il disturbo può colpire tutti e manifestarsi anche in coloro che non hanno mai avvertito una sintomatologia particolare ma che hanno accumulato una serie di piccoli sforzi: la loro somma, infatti, può causare un blocco funzionale capace di immobilizzare nel dolore anche un individuo sano. Allo stesso modo, però, esso può manifestarsi anche in coloro che manifestano una patologia discale.

Prevenzione e soluzione

Nelle fasi più dolorose del colpo della strega, su consiglio medico, l’unica soluzione è affidarsi agli antinfiammatori. Qualora, invece, il dolore non dovesse accennare a diminuire è possibile associare un ciclo di fisioterapia all’azione dei farmaci. In questo caso, terapie come la massoterapia o l’utilizzo di terapie fisiche quali la tecarterapia o la laserterapia, andranno a lenire la muscolatura contratta riducendo l’infiammazione nella zona interessata.

Ovviamente, è piuttosto intuitivo che è importantissimo per un individuo colpito dal colpo della strega stare in assoluto riposo ed evitare di compiere eccessivi sforzi.

Fondamentale, tuttavia, è anche fare prevenzione in modo tale che questa condizione possa colpire il meno frequentemente. Mantenere nella norma il proprio peso corporeo, ricordarsi di sollevare i carichi tenendo la schiena dritta e le gambe piegate, coprirsi bene evitando i colpi di freddo sia nei mesi invernali che in quelli estivi potrebbe essere di grande aiuto.

Ancora, l’esecuzione di qualche esercizio di ginnastica posturale potrebbe essere una “coccola” efficace per la salute della propria schiena e delle proprie articolazioni.

Dolore dietro al ginocchio: cause e rimedi di questa condizione

Dolore dietro al ginocchio: cause e rimedi di questa condizione

Il dolore dietro al ginocchio può essere spesso fastidioso quanto invalidante: hai mai pensato a quali siano le vere cause di questa condizione e quali, invece, i rimedi? Dai un’occhiata di seguito!

Il ginocchio è un’articolazione formata dall’estremità inferiore del femore, dall’estremità superiore della tibia e dalla rotula. Questi tre segmenti appartengono ad un’unica articolazione ma a livello funzionale formano altre due articolazioni: tra femore e tibia e tra femore e rotula.

Il ginocchio è molto complesso perché può subire una disfunzione delle due articolazioni citate, oppure può essere affetto da un disturbo che deriva da anca e piede o che può riguardare il sistema nervoso periferico. Nonostante si tratti dell’articolazione più grande del corpo, problemi e dolore spesso si presentano nella sua parte posteriore.

Quando un paziente sente dolore dietro al ginocchio deve prima di tutto stare sereno, perché nella maggior parte dei casi il dolore in questa zona del corpo non è un sintomo di una patologia grave.

Dolore dietro al ginocchio: le cause più comuni e i possibili rimedi

Il dolore dietro al ginocchio può colpire la popolazione giovane come quella anziana, donne e uomini nella stessa proporzione, e può essere provocato da moltissimi fattori. 

Tra le cause più comuni c’è la Cisti di Baker, una sacca contenente liquido che si può formare sia in età giovanile che in età adulta, soprattutto in una fascia di età che va dai 30 ai 50 anni. La cisti può generare una sintomatologia dolorosa caratterizzata da limitazione funzionale, dolore e rigidità articolare. La cisti compare quasi sempre in un solo ginocchio e può avere una grandezza che oscilla da pochi millimetri sino a qualche centimetro.

Altri fattori importanti che potrebbero causare un dolore posteriore al ginocchio sono problemi di neurodinamica, ovvero di mobilità del sistema nervoso periferico; e il tendine del muscolo popliteo. La lesione di questo muscolo è generalmente traumatica e il paziente lamenta dolore dopo un movimento, solitamente in estensione o iperestensione, in cui ha sentito stirare la parte posteriore del ginocchio con una immediata produzione di dolore.

Come risolvere questa condizione

Quando il paziente presenta dolore dietro al ginocchio, la prima cosa da fare è un’attenta valutazione clinica con l’ausilio di un fisioterapista. Nel caso della Cisti di Baker, con un ciclo di fisioterapia di qualità il dolore al ginocchio può essere alleviato.

Di solito si interviene con strumenti di terapia fisica ad alta energia come l’Ipertermia, il laser o laddove possibile tecarterapia che, fra i tanti benefici, riducono lo stato infiammatorio e accelerano il metabolismo cellulare. L’utilizzo di terapia fisica deve essere coadiuvato sia da tecniche di terapia manuale e tecniche fasciali che da esercizi funzionali e di recupero del gesto motorio.

Quando si ha invece a che fare con problemi di neurodinamica, è opportuno che il paziente esegua anche esercizi di neurodinamica a casa per mobilizzare e elasticizzare più efficacemente i tessuti che rivestono il nervo e che generano il dolore dietro al ginocchio lamentato dal paziente.

Per il tendine del muscolo popliteo, il piano di trattamento di questa patologia normalmente prevede l’utilizzo di tecniche manuali integrate come il massaggio trasverso profondo, tecniche fasciali anche in distretti lontani e terapia fisica per il ginocchio (ultrasuoni, tecarterapia, crioterapia, laserterapia), esercizi funzionali specifici per il ginocchio, stretching e autoposture. 

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