fbpx

L’anno 2020 volge al termine. Oltre alla diffusione del Covid-19, l’uomo assocerà quest’anno all’esplosione di Smartworking e Didattica a distanza, entrati definitivamente nella vita quotidiana di tutti noi. Lavoro, università, scuola, webinar, conferenze, incontri: tutto si è ormai trasferito sul digitale, passando da un mondo fisico ad un mondo virtuale.

Nell’ultimo anno c’è stato, quindi, un aumento incredibilmente eccessivo dell’uso delle nuove tecnologie (pc, smartphone, tablet), che difficilmente si ripeterà nei prossimi anni (coronavirus permettendo). L’uso smisurato di questi dispositivi ha però comportato delle conseguenze negative: le persone, infatti, lamentano nuovi casi di patologie e nuovi disturbi che tendono a manifestarsi sempre di più. Tra i più comuni possiamo sicuramente annoverare il cosiddetto pollice da smartphone, la tendinite acuta e, soprattutto, la sindrome del Tunnel Carpale. Ci siamo concentrati esclusivamente su quest’ultima, discutendone con il Dottor Angelo Vella, fisioterapista, posturologo e osteopata dello Studio Fisiokinetic di Villa di Briano (CE).

CHE COS’E’ LA SINDROME DEL TUNNEL CARPALE?

Il Tunnel Carpale è la struttura osteo-legamentosa situata all’interno del polso, costituita da un tunnel al cui interno passano nove tendini ed un nervo sensitivo, che giunge fino alle dita della mano. La sindrome del Tunnel Carpale può dipendere da diversi fattori che influiscono sulla corretta funzionalità di polsi, mani e dita, e tende a verificarsi quando il tunnel si restringe o quando i tessuti che circondano i tendini si gonfiano, comprimendo il nervo sensitivo.

Passare molte ore davanti al pc, per esempio, favorisce l’avanzata della sindrome: il prolungato appoggio di polso e avambraccio sulla scrivania porta ad una compressione del nervo sensitivo, con conseguente riduzione dell’afflusso di sangue al nervo.

“Se non è affrontata come si deve, la sindrome del tunnel carpale può comportare dolore e diminuzione della sensibilità delle dita della mano”, spiega il Dott. Vella, invitando tutti coloro che soffrono di questo disturbo a rivolgersi il prima possibile ad uno specialista per non peggiorare il problema.

I SINTOMI E I FATTORI DI RISCHIO DELLA SINDROME DEL TUNNEL CARPALE

La sindrome del Tunnel Carpale si manifesta all’inizio con formicolio e gonfiore alla mano. Gli altri sintomi più frequenti sono dolore, intorpidimento, bruciore, debolezza della mano e, in alcuni casi, il dolore ed il formicolio possono irradiarsi fino all’avambraccio e alla spalla. Le cause maggiori sono dovute allo stress della zona dopo movimenti continui di mani e polso, per esempio digitando continuamente tasti. Anche durante le ore della notte la sindrome del Tunnel Carpale può essere contratta: questo accade quando si ha l’abitudine di dormire con le mani sotto il cuscino o con i polsi piegati.

Inoltre, la donna è molto più soggetta alla patologia rispetto all’uomo. Gravidanza e menopausa sono, infatti, i maggiori fattori di rischio. “Tuttavia, in caso di gravidanza, la sindrome generalmente scompare poche settimane dopo il parto”, dice il Dott. Vella.

COME PREVENIRE LA SINDROME DEL TUNNEL CARPALE?

Uno dei modi migliori per prevenire la sindrome del Tunnel Carpale è fare un uso razionale dei propri dispositivi tecnologici, concedendosi delle pause e facendo esercizi di stretching subito dopo il loro utilizzo. È possibile, in questo caso, prevenire l’infiammazione con esercizi di rilassamento delle articolazioni ed esercizi per aumentare flessibilità e mobilità.

“Nel caso in cui i sintomi dovessero manifestarsi con più frequenza, la cosa migliore da fare è rivolgersi ad uno specialista del settore, che sarà in grado di fornire le soluzioni più efficienti per risolvere i disturbi al polso e alla mano. – spiega il Dott. Vella – Per affrontare la sindrome esistono alcuni strumenti, come mouse e tappetini appositi, che sono importanti per conservare una corretta mobilità del polso e della mano”.