
Gli effetti del fumo sul sistema muscoloscheletrico: le conseguenze da non sottovalutare
Il fumo è uno dei vizi del nostro secolo e i suoi effetti sono dannosi per tutto il corpo: ecco quali sono le conseguenze a carico del sistema muscoloscheletrico da non sottovalutare.
Tra tutti, il fumo è uno dei peggiori nemici della nostra salute: le conseguenze di questo vizio, dopo anni, sono percepibili il tutto il corpo e molte di esse, addirittura, sono silenti e non subito riconducibili a questa cattiva abitudine. Il fumo, infatti, è uno dei peggiori nemici silenti che tutti sottovalutano pensando che, purtroppo, le conseguenze non siano ravvisabili nell’immediato.
Nel 2018, un importante studio diede, poi, vita ad una “sistematic review” nella quale sono stati individuati tutti gli effetti del fumo sull’apparato muscoloscheletrico. Uno degli aspetti più interessanti sottolineati fu la mancanza di una dose sotto la quale le conseguenze siano nulle. E’ evidente, infatti, quanto più una persona fumi e più andrà incontro a conseguenze nefaste.
Scopriamo quali sono le conseguenze da non sottovalutare e quali sintomi siano maggiormente riconducibili a questo vizio. Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito.
Il fumo e gli effetti sul sistema muscoloscheletrico: attenzione alle conseguenze
Il fumo del tabacco produce oltre 7000 composti chimici dannosi che vengono assimilati dal corpo sia in via diretta attraverso la “sigaretta”, sia in via indiretta quando questa viene consumata da un terzo lì vicino. Dunque, per questa ragione sia i fumatori che i non fumatori sono esposti a conseguenze a carico del sistema muscoloscheletrico da non sottovalutare.
Il sistema muscoloscheletrico è uno dei più grandi sistemi del corpo umano: esso è composto da ossa, articolazioni, muscoli, cartilagini, tendini, legamenti e altri tessuti connettivi. Il corretto funzionamento di tutte queste componenti, dunque, è fondamentale per lo svolgimento di tutte le attività quotidiane e per il mantenimento di una buona qualità della vita.
Diversi studi hanno sottolineato, ad esempio, una stretta relazione tra gli effetti del fumo di tabacco e la comparsa di artrite reumatoide, parodontite e fratture dell’anca. Questo, nel dettaglio, ha evidenziato quanto, a qualsiasi età, il fumo peggiori notevolmente il livello di minerali depositati nelle ossa: ciò incide particolarmente nelle donne in post-menopausa aumentando il rischio di frattura ossea.
I fumatori, inoltre, hanno muscoli più deboli rispetto ai non fumatori: essi presentano una massa muscolare inferiore e cartilagini che vanno incontro ad una più precoce degenerazione. Tale rischio coinvolge anche i tendini e i legamenti: nel dettaglio, in questi casi, è maggiore anche il tempo di recupero post-intervento.
La cervicalgia nei fumatori: un rischio maggiore
Negli ultimi anni, gli stessi studi hanno anche evidenziato un’incidenza maggiore del dolore e dell’infiammazione cervicale nei tabagisti. Sia il fumo attivo che quello passivo, infatti, secondo i ricercatori sembrerebbe essere connesso ad un aumentato rischio di infiammazione del distretto cervicale per lo stress ossidativo cervicale causato dalle sostanze in esso presenti.
Il consiglio principale, in questo caso, è quello di smettere di fumare. Abbandonare la sigaretta, infatti, è un’abitudine sana e un dovere sia nei confronti di noi stessi e della nostra salute, che in quelli dei nostri cari e di coloro che ci circondano.
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