Il dolore cervicale, in una percentuale sempre maggiore, non è una problematica a sé stante: molto spesso entra il relazione con altre parti del corpo, come lo stomaco, causando ulteriori disturbi e fastidi. Infatti, più del 60% degli individui che soffrono di dolore cervicale è affetto anche da disturbi digestivi, come difficoltà a digerire, reflusso, bruciori o gonfiori.
Il Dottor Angelo Vella, fisioterapista, posturologo e osteopata dello Studio Fisiokinetic di Villa di Briano (CE), ha voluto concentrarsi su questa relazione che lega il dolore cervicale ai problemi dello stomaco, che non è assolutamente da sottovalutare. “Il tratto cervicale ha un forte legame con i fastidi dello stomaco, tra loro esiste una forte relazione. Ci sono casi in cui i disturbi digestivi possono portare problemi cervicali e casi in cui succede esattamente il contrario, con i primi che sono provocati dagli altri”, spiega il Dott. Vella, che ha inoltre suggerito alcuni consigli per migliorare i sintomi di entrambi i problemi.
I FASTIDI DIGESTIVI POSSONO CREARE PROBLEMI AL TRATTO CERVICALE
Il primo caso da analizzare è quello inerente i problemi allo stomaco, alla digestione, che possono incidere sui dolori cervicali. Questo accade, con molta probabilità, a causa del Nervo Vago, un nervo che parte dalla base del cranio per poi arrivare a tutti gli organi.
La funzione principale del Nervo Vago è quella di informare il cervello dello stato in cui si trovano gli organi, in particolare quelli digestivi. Se questi si trovano in uno stato di irritazione, il Nervo Vago si irriterà a sua volta. Considerato lo stretto rapporto che esiste con le vertebre cervicali, una irritazione del nervo citato, causata da un disturbo digestivo, può rendere più sensibile l’area cervicale, con la possibilità di creare una vera e propria cervicalgia.
Un cambio di alimentazione, quindi, può portare ad una diminuzione dello stato di irritazione dello stomaco, con il conseguente miglioramento dei dolori cervicali.
I PROBLEMI CERVICALI POSSONO CREARE PROBLEMI ALLA DIGESTIONE
Nel secondo caso analizzato, è il tratto cervicale che tende ad influire sulle noie che riguardano la digestione. In questo caso, però, sono due i fattori che incidono su questo processo: in primis sempre il Nervo Vago, che quindi funziona in entrambi i sensi; e una tensione muscolare generale, presente anche in muscoli connessi allo stomaco, come il diaframma.
Il collegamento tra problemi cervicali e disturbi allo stomaco è evidente in casi di trauma cervicale, come il colpo di frusta, che genera uno dei sintomi più comuni: la nausea, principale sintomo che si può avvertire quando la cervicale incide sullo stomaco attraverso il Nervo Vago.
Uno stato di tensione muscolare generalizzata, invece, può generare una sensazione di peso o gonfiore. Uno dei muscoli che soffre particolarmente la tensione nervosa è il diaframma, principale muscolo respiratorio che ha un rapporto importante con lo stomaco. Un diaframma contratto e teso influirà in modo negativo sullo stomaco.
MIGLIORARE I DISTURBI CERVICALI E DIGESTIVI
Migliorare entrambi i disturbi significherà, contemporaneamente, diminuire lo stato di infiammazione cervicale, ridurre la tensione muscolare generale e provare a migliorare le proprie abitudini alimentari.
Diminuire lo stato di infiammazione cervicale significa ridurre l’irritazione, e tutti i suoi sintomi annessi, e dare uno stimolo positivo al Nervo Vago, nel caso in cui il sintomo avvertito sia quello della nausea. Tutto questo è possibile grazie ad esercizi mirati.
Ridurre la tensione muscolare generale significa partire dal diaframma, muscolo importante per la respirazione. Ed è proprio questa la base da cui partire: un’operazione di respirazione e di rilassamento per i muscoli che possano apportare miglioramenti e benefici per il corpo.
Migliorare le proprie abitudini alimentari vuol dire migliorare la digestione, e permette di capire se il cibo è connesso in qualche modo con i dolori muscolari. Il consiglio è quello di rispettare i ritmi fisiologici dell’organismo, e seguire uno schema alimentare che abbia un basso carico potenzialmente infiammatorio (poco glutine e lattosio).