Chi ha mai sentito parlare di Fangoterapia? Si potrebbe subito pensare ad una tecnica di scoperta recente, innovativa e di ultima generazione. In realtà si tratta di un rimedio utilizzato sin dai tempi antichi contro i reumatismi, le infiammazioni muscolari, dolori articolari e malattie dermatologiche. Non solo: i fanghi termali, di origine naturale, influiscono anche sull’estetica, migliorando il tono e l’elasticità della pelle o riducendo la cellulite.
Il Dottor Angelo Vella, fisioterapista, posturologo e osteopata con sede a Villa di Briano (CE), ha voluto approfondire l’argomento spiegando i motivi per i quali è importante iniziare il trattamento e parlando dei suoi benefici, soprattutto per rispondere alle domande di coloro che non hanno ancora familiarità con la tecnica. “La Fangoterapia potrebbe far immaginare un meccanismo abbastanza complesso. Invece, l’azione dei fanghi termali è molto semplice. Essi riescono a risolvere parecchi problemi come dolori articolari e muscolari, e sono incredibilmente efficaci per la pelle”, spiega il Dott. Vella.
CHE COS’È LA FANGOTERAPIA?
Come anticipato all’inizio dell’articolo, nella Fangoterapia una grande importanza la rivestono le componenti naturali. I fanghi termali, infatti, vengono estratti da località termali e contengono varie sostanze curative.
Il trattamento nasce per curare patologie dell’apparato muscolo-scheletrico (artrosi articolari, tendiniti, dolori muscolari) e affezioni dermatologiche, ma se ne fa ricorso anche per eliminare i liquidi in eccesso in gambe, fianchi e addome. Esso deve essere richiesto dal medico curante, effettuato in centri specializzati e consiste nell’applicazione del fango sul corpo, oppure si fa un vero e proprio bagno in una vasca piena di fanghi termali semiliquidi.
I DIVERSI TIPI DI FANGHI TERMALI
Esistono diversi tipi di fanghi termali: sulfurei clorurati, solforosi (come quelli di origine vulcanica), salsoiodici o di acqua salmastra, arsenicati e ferruginosi (come quelli a base di argilla rossa).
Particolarmente apprezzati sono i fanghi marini, soprattutto nella talassoterapia, perché pieni di iodio e dunque ideali per i dolori articolari. Da non dimenticare poi il fango del Mar Morto, ricco di sale e minerali; e il fango di torba, molto efficace sull’osteoartrite e sulla fibromialgia.
LE FASI DI APPLICAZIONE E QUANDO EFFETTUARE IL TRATTAMENTO
Le aree termali dove vengono raccolti i fanghi sono riconosciute dal Ministero della Salute, quindi particolarmente sicure. Il fango viene applicato e utilizzato sul corpo e il trattamento si suddivide in quattro fasi:
– Applicazione: il fango viene applicato sulla pelle ad una temperatura poco inferiore ai 40 °C per un periodo che varia dai 15 ai 30 minuti;
– Bagno in acqua termale: dopo aver cosparso il corpo di fango, il paziente deve sottoporsi ad una doccia calda e poi immergersi nel bagno termale alla temperatura di 37-38 °C per circa una dieci minuti. Infine, viene asciugato con panni caldi;
– Reazione sudorale;
– Massaggio tonificante o rilassamento totale.
Calcolatrice alla mano, la terapia dura all’incirca 40-45 minuti e viene effettuata una volta ogni anno. L’intero trattamento, invece, può durare fino a 12 anni. Le stagioni consigliate per eseguire le sedute sono la primavera e l’autunno, perché i periodi di cambiamento climatico coinvolgono l’organismo dal punto di vista fisico e mentale. In questi casi il corpo si risveglia e il metabolismo accelera, dando ancora più benefici che nel resto dell’anno.