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Ernia del disco è un termine che avremo sentito decine e decine di volte, una patologia molto diffusa tra la popolazione che colpisce soprattutto il tratto cervicale e lombare. Se ne sente parlare in Tv nei programmi dedicati alla medicina o alla salute, oppure potrebbe capitare di discutere dell’argomento con una persona che ne soffre: ma conosciamo fino in fondo i rischi, le ripercussioni e le cure da adottare in caso di ernia del disco?

Il Dottor Angelo Vella, fisioterapista, posturologo e osteopata con sede a Villa di Briano (CE), negli ultimi mesi ha notato un incremento di pazienti affetti dalla patologia, ed ha spiegato ad ognuno di loro i fattori di rischio che possono scatenare il dolore, suggerendo una serie di cure e rimedi per affrontarlo. «Non è affatto semplice capire se si ha a che fare con l’ernia del disco, soprattutto perché spesso il paziente non lamenta dolore. Tuttavia, esistono alcuni sintomi che possono indurre a pensare di aver contratto la patologia: dolore, che può irradiarsi fino alle dita dei piedi; formicolio e perdita della forza, che il più delle volte compare nelle condizioni avanzate» dice il Dott. Vella.

Pertanto, l’esperto ha voluto fare chiarezza parlando anche del ruolo che la fisioterapia riveste per arginare la patologia e fermare la sua avanzata.

ERNIA DEL DISCO: I FATTORI DI RISCHIO

I fattori di rischio che danno il via ai primi sintomi di ernia del disco non sono certamente pochi. Le prime condizioni da annoverare, che insieme costituiscono la stragrande maggioranza dei fattori di rischio per la patologia, sono: un forte movimento improvviso, una postura e delle abitudini scorrette.

Un altro comportamento da cui può scaturire l’ernia è lo scorretto reclutamento dei muscoli stabilizzatori. Parliamo dei muscoli delle vertebre lombari e dei muscoli anteriori, come il muscolo traverso dell’addome e i muscoli del pavimento pelvico.

RIMEDI E CURE PER L’ERNIA DORSALE

I rimedi a cui si fa affidamento nel caso di ernie dorsali sono la chirurgia e la fisioterapia. Quest’ultima non agisce direttamente sull’ernia, ma sul movimento e sulla postura della schiena. «Il consiglio è di rivolgersi ad uno specialista del settore, che sappia svolgere un accurato lavoro di studio e indagine del caso specifico e consigliare un trattamento efficace da seguire» spiega il Dott. Vella.

Solitamente, i trattamenti durano dalle quattro alle sei settimane e la loro azione si concentra sulla riduzione del dolore e del disagio. La terapia fisica è uno dei trattamenti più utilizzati e serve ad educare i pazienti su una buona meccanica del corpo, per evitare un’usura eccessiva dei dischi.

Altro rimedio consigliato dal fisioterapista sono gli esercizi fisici per calmare il dolore. Esercizi di flessione della schiena possono allungare i muscoli della colonna vertebrale, alleviando la pressione dell’ernia; mentre esercizi per il rafforzamento dei muscoli della schiena e delle cosce alleviano la pressione sulla colonna vertebrale.

LE TECNICHE DELLA FISIOTERAPIA PER L’ERNIA DORSALE

Come accennato in precedenza, i trattamenti del fisioterapista hanno l’obiettivo di migliorare il movimento di tutta la colonna. Le tecniche specifiche più adottate sono:

Tecniche manuali, come quelle del poumpage e della trazione;

Posture di scarico in cui si ha una decompressione della radice nervosa compressa dall’ernia;

Mezzi fisici ad alta tecnologia, come tecarterapia, ultrasuoni, laser ad alta potenza e ipertermia;

Esercizi terapeutici, svolti per la cura dei sintomi e per la prevenzione di eventuali ricadute;

Prevenzione dei comportamenti a rischio, con accorgimenti suggeriti dall’esperto al paziente, come l’applicazione di un cuscino lombare mentre lavora o mentre guida.