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Fin da bambini ci insegnano ad impugnare la penna o la matita per imparare a scrivere o a tracciare ghirigori colorati sui fogli. Tuttavia, forse non tutti sanno che questo gesto tanto semplice ed innato, può essere causa di seri problemi posturali. 

Non è raro, infatti, che una scorretta impugnatura della penna possa causare – nel lungo tempo – problemi di postura come, ad esempio, la scoliosi. Ciò a causa della scorretta postura del busto (spesso flesso di lato o davanti) tenuta per scrivere.

Una cattiva impugnatura, inoltre, comporta anche problemi di tensioni muscolari a livello della mano, del polso, della spalla e del collo. Ancora, da un punto di vista osteopatico questo gesto costringe lo scrivente a inclinarsi di lato determinando una postura che impedisce al diaframma di muoversi, con un accentuarsi degli atteggiamenti scoliotici.

Secondo un documento recentemente pubblicato dall’Associazione Europea Disgrafie, questo problema non sempre si risolve nel corso della vita e addirittura il 90% dei bambini e dei ragazzi italiani presenta problemi del genere.  

QUALE IMPUGNATURA E’ PIU’ CORRETTA?

La posizione più corretta per impugnare la penna è quella cosiddetta “a pinza”. In questo caso, la mano è piegata in semi-pronazione, la presa dello strumento è “a pinza”, tra pollice ed indice, mentre la prima falange del dito medio funge da appoggio per garantire un assetto regolare. 

Lo strumento grafico va impugnato a circa due dita dalla punta. La sedia ed il tavolo devono essere adatti alle dimensioni del bambino ed i piedi devono poter poggiare a terra. Circa due terzi dell’avambraccio devono poter poggiare sul tavolo. 

Per quanto riguarda la postura, invece, se ci si accorge che il bambino o il ragazzo ha atteggiamenti disfunzionali durante la scrittura, è sempre opportuno rivolgersi ad un posturologo o un fisioterapista per una valutazione.

In questi casi, infatti, il percorso più opportuno è quello di una rieducazione posturale.