Nel 2018 l’Istituto Superiore della Sanità ha condotto un’interessante studio che vedeva come protagonisti i nostri adolescenti. I giovani della cosiddetta “Generazione Z”, infatti, hanno abitudini tutt’altro che salutari: alimentazione sbagliata, abuso di alcol e fumo. Tuttavia, il risultato più interessante evidenziato da tale studio è che meno del 10% degli individui analizzati svolge attività fisica o, perlomeno, un’ora di movimento al giorno.
Gli adolescenti italiani tra gli 11 e i 15 anni sono troppo sedentari e, in questo caso, il rapporto già problematico con i social network si va ad aggiungere con un abuso nell’utilizzo di smartphone, tablet e altri dispositivi tecnologici. Tutto ciò comporta dei problemi nello sviluppo dell’apparato muscolo-scheletrico.
Ancora, già nel febbraio 2018 l’OMS aveva lanciato un allarme secondo il quale l’80% dei giovani tra gli 11 e i 17 anni conduce una vita essenzialmente sedentaria. In uno scenario simile, i giovani si curvano perdono il senso dell’equilibrio e assumono una postura scorretta.
Problemi posturali, sciatica, mal di schiena e obesità: sono questi i risultati del cattivo stile di vita degli adolescenti sedentari.
DIAGNOSI E INTERVENTO: COME AGISCE IL FISIOTERAPISTA?
Nel contesto di tali situazioni l’intervento del fisioterapista è importante per la correzione degli atteggiamenti posturali scorretti. Questa figura, infatti, interviene per rieducare ad una corretta postura, all’equilibrio, alla propriocettività e con il ripristino delle funzionalità muscolari dell’adolescente pigro.
Una diagnosi precoce di eventuali alterazioni della postura in sospetti casi di ipercifosi, iperlordosi e atteggiamenti scoliotici è fondamentale tanto quanto una valutazione fisioterapica. Il fisioterapista, dunque, valuterà non solo la postura, ma anche l’equilibrio, la propriocettività del ragazzo nonchè i recettori posturali disfunzionali.
Una diagnosi e una valutazione precoce, dunque, possono risolvere tempestivamente qualsiasi disfunzione che, qualora fosse trascurata, potrebbe a lungo andare causare danni all’adulto del futuro.