da admin | Feb 1, 2023 | Salute
February 1, 2023|Salute
Qualsiasi individuo nasconde nel profondo un bambino interiore: esso è legato a comportamenti felici e giocosi, ma anche a traumi del passato. Il bambino interiore in ognuno di noi ha conservato paure e insicurezze, influenzando il modo di pensare e di agire da adulti.
Questa parte di sé, di conseguenza, è all’origine di difficoltà e disagi dell’adulto apparentemente inspiegabili. Per questo motivo è davvero molto importante prendersene cura: il bambino interiore all’interno di ognuno di noi va curato e coltivato!
In merito, ecco 3 consigli indispensabili!
IL BAMBINO INTERIORE: 3 CONSIGLI PER PRENDERSI CURA DI SE’ STESSI
Nel corso della vita, per diventare adulti nella concezione psicologica del termine, è indispensabile prendersi cura del proprio bambino interiore ed entrarvi in contatto. Si tratta del lato infantile del proprio inconscio, un lato del carattere che emerge in determinate circostanze.
Il nostro bambino interiore, infatti, riflette ogni particolare di ciò che eravamo da piccoli: gli aspetti negativi, la creatività, gli aspetti positivi e così via. Per questo motivo è bene prendersene cura in 3 modi diversi.
Il primo consiglio è il perdono: non è giusto serbare il senso di colpa ed è bene perdonare il proprio bambino interiore. In questo caso, la chiave è infondere perdono a sé stessi, vittime di situazioni disfunzionali durante l’infanzia.
Un altro passo fondamentale è dedicare tempo ad attività che ci piacevano da piccoli. Disegnare, giocare, leggere: sono attività che rievocano gioia e spensieratezza tipici dell’infanzia.
Infine, utile è mantenere la mente aperta. Il bambino interiore è una parte di noi stessi e per questo motivo è necessario accettarlo e non opporvi resistenza.
da admin | Gen 31, 2023 | Osteopatia
Il mal di schiena è un dolore davvero molto frequente: tutti, prima o poi, ne abbiamo sofferto nella vita e sappiamo quanto esso possa risultare invalidante e quanto possa limitare lo svolgimento delle attività quotidiane. Esso, infatti, spesso è alla base di mancata produttività o assenza dai luoghi di lavoro!
Tra le cause più comuni possiamo trovare la presenza di protusioni, ernie discali e contratture addominali. Altre volte il problema alla base è l’assunzione di una postura scorretta durante il giorno o durante le ore di sonno.
Altre volte ancora, invece, la radice del problema è da ricercare negli organi presenti all’interno della cavità addominale: in questo caso, il dolore avvertito è spesso irradiato posteriormente. Infatti, non sempre il punto in cui è avvertito coincide con quello in cui viene generato.
Pertanto, il problema potrebbe non essere a carico della schiena stessa quanto, invece, dell’intestino.
MAL DI SCHIENA E COLON: SPESSO SONO COLLEGATI!
I disturbi intestinali possono essere diversi e presentarsi con gradi ed entità differenti. Si va dall’irritazione leggera causata, ad esempio, dal colon irritabile, fino a disturbi ben più seri quali, ad esempio, il morbo di Crohn.
Un problema al colon, inoltre, potrebbe presentarsi come un “dolore al fianco”, che spesso viene etichettato proprio come mal di schiena. Anche la postura gioca un ruolo fondamentale in questo scenario.
La postura che assumiamo quando abbiamo un problema intestinale, infatti, può determinare una contrazione anomala dei muscoli dorsali che diventa dolore e non fa altro che acutizzare il problema.
Ancora, una patologia a carico dell’intestino può causare pancia gonfia e irritare il muscolo ileo-psoas, scatenando la lombalgia. La persistenza dell’infiammazione si farà sentire, poi, anche nelle strutture ossee, muscolari e nervose che circondano l’intestino contribuendo a delocalizzare l’origine del dolore.
COME AGIRE?
In casi simili, è di grande importanza agire in primo luogo sull’origine del dolore e, quindi, sul problema intestinale. Il medico, in questo caso, potrebbe consigliare l’assunzione di fermenti lattici che contribuiranno a riequilibrare la flora intestinale.
Per agire sul mal di schiena, inoltre, potrebbe essere di grande aiuto rivolgersi ad un osteopata o ad un fisioterapista. Queste due figure professionali, infatti, dopo un’attenta valutazione sapranno indicare il percorso migliore per migliorare i sintomi ravvisati e correggere la postura o alleviare il dolore avvertito.
da admin | Gen 26, 2023 | Salute
Al giorno d’oggi conduciamo tutti delle vite frenetiche che spesso ci lasciano pochissimo tempo da dedicare a noi stessi. Per questo motivo non è raro parlare con pazienti che non praticano mai attività fisica proprio per mancanza di tempo.
Tuttavia, sono noti e tantissimi i benefici che la pratica di uno sport può apportare al nostro corpo. Uno degli sport più consigliati dai medici e dai professionisti del settore sanitario è proprio il nuoto.
Questa pratica, infatti, se eseguita con costanza apporta numerosi benefici al corpo e alla salute. Ecco quali sono!
TUTTI I BENEFICI DEL NUOTO
- Il nuoto aiuta il cuore a battere meglio: la pratica permette una maggiore vasodilatazione e una minore resistenza al battito cardiaco. Di conseguenza a riposo il battito cardiaco rallenterà.
- Aiuta il ritorno venoso negli arti inferiori;
- Aiuta il mal di schiena: nuotando in acqua il paziente con sciatalgia trae grande giovamento. L’acqua, infatti, diminuisce il peso che la gravità esercita sulla schiena;
- Aiuta le infiammazioni articolari in quanto favorisce il movimento e diminuisce lo sforzo fisico;
- Ci rende più felici! Lo sport aumenta la produzione di serotonina.
da admin | Gen 25, 2023 | Posturologia
Fin da bambini ci insegnano ad impugnare la penna o la matita per imparare a scrivere o a tracciare ghirigori colorati sui fogli. Tuttavia, forse non tutti sanno che questo gesto tanto semplice ed innato, può essere causa di seri problemi posturali.
Non è raro, infatti, che una scorretta impugnatura della penna possa causare – nel lungo tempo – problemi di postura come, ad esempio, la scoliosi. Ciò a causa della scorretta postura del busto (spesso flesso di lato o davanti) tenuta per scrivere.
Una cattiva impugnatura, inoltre, comporta anche problemi di tensioni muscolari a livello della mano, del polso, della spalla e del collo. Ancora, da un punto di vista osteopatico questo gesto costringe lo scrivente a inclinarsi di lato determinando una postura che impedisce al diaframma di muoversi, con un accentuarsi degli atteggiamenti scoliotici.
Secondo un documento recentemente pubblicato dall’Associazione Europea Disgrafie, questo problema non sempre si risolve nel corso della vita e addirittura il 90% dei bambini e dei ragazzi italiani presenta problemi del genere.
QUALE IMPUGNATURA E’ PIU’ CORRETTA?
La posizione più corretta per impugnare la penna è quella cosiddetta “a pinza”. In questo caso, la mano è piegata in semi-pronazione, la presa dello strumento è “a pinza”, tra pollice ed indice, mentre la prima falange del dito medio funge da appoggio per garantire un assetto regolare.
Lo strumento grafico va impugnato a circa due dita dalla punta. La sedia ed il tavolo devono essere adatti alle dimensioni del bambino ed i piedi devono poter poggiare a terra. Circa due terzi dell’avambraccio devono poter poggiare sul tavolo.
Per quanto riguarda la postura, invece, se ci si accorge che il bambino o il ragazzo ha atteggiamenti disfunzionali durante la scrittura, è sempre opportuno rivolgersi ad un posturologo o un fisioterapista per una valutazione.
In questi casi, infatti, il percorso più opportuno è quello di una rieducazione posturale.
da admin | Gen 24, 2023 | Salute
Per quanto ci spaventino e li temiamo, i cambiamenti sono parte integrante della nostra vita. Nel quotidiano, infatti, cerchiamo di schematizzare tutto, facciamo piani e progetti ma spesso non tutto va secondo quanto ci siamo prefissati.
La vita è un meraviglioso caos e bisogna accettare questa circostanza: per quanto la nostra pianificazione possa essere nel dettaglio, non possiamo mai sapere con certezza cosa ci accadrà domani. Questo è il mistero della vita e gli ostacoli vanno affrontati con forza e decisione!
Cambiare lavoro, decidere di trasferirsi in un’altra città, interrompere una relazione: dinnanzi a queste possibilità spesso pensiamo “Rischiare o non rischiare?“. I cambiamenti sono fondamentali e come tali bisogna imparare ad accettarli e ad affrontarli.
Proprio in merito a queste particolari eventualità della vita, ci può essere molto d’aiuto una leggenda popolare indiana antichissima. Vediamo cosa dice e come beneficiare al meglio degli insegnamenti che ci fornisce.
L’ANTICA LEGGENDA DELL’AQUILA: IL SUO VOLO CI INSEGNA TANTO
Secondo un’antichissima leggenda popolare indiana, l’aquila vive per circa 70 anni. Ovviamente, affinchè ciò possa accadere, intorno ai 40 anni di vita questo bellissimo animale deve prendere una decisione difficile.
A 40 anni, infatti, gli artigli dell’aquila sono lunghi e flessibili e non riescono più ad afferrare le prede come un tempo. Inoltre, il suo becco si incurva in quanto troppo lungo e le ali, appesantite dall’età, puntano contro il petto. Questi cambiamenti gli rendono difficile il volo.
A questo punto questo maestoso uccello ha due alternative: lasciarsi morire o affrontare un difficile percorso di innovamento dalla durata di 150 giorni. Nel caso decida di optare per la seconda alternativa, l’aquila vola in cima ad una montagna e si accosta ad una parete rocciosa: qui inizia a sbattere il becco fin quando questo non si stacca.
Dopo alcune settimane, il becco ricrescerà e con esso si verranno staccati ad uno ad uno gli artigli e le penne. Quando entrambi ricresceranno, l’uccello si libererà sicuro in volo e potrà vivere per altri 30 anni.
QUALE INSEGNAMENTO?
Il processo di cambiamento a cui si sottopone l’aquila è una probabilità anche nelle nostre vite. Prima o poi a tutti capiteranno dei momenti nei quali è necessario cambiare e rinascere.
Senza avere paura bisogna affrontare le sfide quotidiane che la vita ci impone ricordando sempre che nessun processo di transizione è privo di dolore. Questo dolore, però, potrà renderci ciò che desideriamo: è necessario!